Chi non conosce l’Ouzo, la tradizionale bevanda alcolica greca dall’inconfondibile aroma di anice stellato, associato come è all’idea stessa di estate, di mare e di taverne in riva al mare, di gozzi che scivolano silenziosi sull’acqua, di reti appese ad asciugare, di antipastini (i mezedes), di buona compagnia, insomma, di piacere della vita?
Eppure, o forse proprio per questo, è una bevanda che si produceva sicuramente già ai tempi dell’Impero bizantino.
Incerta è l’origine del nome. Secondo alcuni il termine ouzo deriva dalla parola turca “uzum” che in turco significa “raspo d’uva”. Secondo altri la bevanda veniva esportata a Marsiglia in contenitori in cui veniva apposta la dicitura “uso Massalia” a indicarne la destinazione. Col tempo la dicitura divenne sinonimo di buona qualità della bevanda e, scomparso il termine Massalia, rimase il solo termine “uso” che, traslitterato, si trasformò in “ouzo“.
Il disciplinare di produzione attuale permette che venga denominato Ouzo una bevanda alcolica con determinate caratteristiche e di cui al minimo il 20% sia un distillato.
L’Ouzo Castro è un distillato al 100% ottenuto da alambicchi in bronzo; ne deriva una esaltazione degli aromi e dei sapori ed una eleganza veramente sorprendente.
Della ricetta della famiglia Hahalis fanno parte, oltre all’anice stellato, anche altri semi, fra cui il finocchio selvatico, e il mastice di lentisco.
L’ouzo si beve come aperitivo, con aggiunta di acqua o di acqua e ghiaccio, accompagnato da piccoli assaggini che preparano il palato alla bevuta: poichè questa bevanda è aromatica e tendenzialmente dolce gli spuntini sono generalmente salati (feta, acciughe, olive, pomodori e cetrioli salati) e/o saporiti (polipo alla brace, aringa affumicata). La componente alcolica del distillato permette poi di “pulire” la bocca anche con assaggini che presentano componenti grasse (feta, pesci quali acciughe,aringhe).
L’ouzo trova impieghi anche in cucina nella creazioni di sughi o nei fritti di formaggio e altro.
L’Ouzo è una bevanda “indisciplinata“: osservando gli anziani mentre lo bevono si nota che seggono distanti dal tavolo, in posizione obliqua rispetto ad esso, le gambe sono accavallate, un braccio appoggiato al tavolo, l’altro braccio, quello libero, si occupa dei mezedes e della bevanda, i tempi sono lenti, non per pigrizia ma per riflessione. In qualche modo la posizione e l’atteggiamento tutto indicano una posizione nei confronti della vita.
Presentiamo l’ouzo Castro in quattro formati: la classica bottiglietta mignon da 40ml (porzione singola)con tappo a vite, due bottiglie di elegante fattura da 200ml. e 700ml. con tappo in sughero e, infine, in bottiglia da 2lt
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